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Mazzarino, dà il massimo al torneo dell'oratorio di Cucciago

Il capitano della Lenovo, Nicolas Mazzarino, in campo ieri all’oratorio di Cucciago. Dal Pianella al campetto dell’oratorio il passo è breve, è vero, forse 200 metri al massimo, ma vedere il capitano della Pallacanestro Cantù giocare e sbattersi...

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Il capitano della Lenovo, Nicolas Mazzarino, in campo ieri all’oratorio di Cucciago. Dal Pianella al campetto dell’oratorio il passo è breve, è vero, forse 200 metri al massimo, ma vedere il capitano della Pallacanestro Cantù giocare e sbattersi contro “comuni mortali” fa davvero effetto. Ho avuto la fortuna di giocarci contro nelle semifinali e mai e poi mai mi sarei aspettato una persona e un giocatore del genere: tuffi su ogni pallone, difesa asfissiante e un bel 4/5 da tre nel primo quarto che non guasta mai. Ieri, però, il “Mazza” ha perso la finale di quel torneo organizzato da Fabio Borghi - ex giocatore della Pallacanestro Cantù - e ovviamente anche ieri sera, non si è mai tirato indietro, nemmeno di un centimetro, passando, tirando e difendendo come solo lui sa fare. Un sacco di persone attorno al campetto erano ai suoi piedi: ogni volta che alzava la mano e tirava la gente rimaneva incollata a quella palla che per anni ha bruciato retine in tutta Italia. Un giocatore, un capitano, un simbolo, un uruguagio ormai canturino, un atleta esemplare e un professionista pazzesco, ma probabilmente quella di ieri potrebbe essere stata la sua ultima partita in quel di Cantù, a due passi dal Pianella.

Il premio del miglior giocatore non era nemmeno in palio, o meglio c’era, ma chi poteva vincerlo se non lui, e difatti a fine partita Fabio Borghi l’ha premiato con questo ambito e scontato, almeno per quest’anno, riconoscimento. I tifosi lo sapevano, lo sapevano bene, e quando a pochi secondi dal termine il Mazza è uscito dal campo per prendersi la meritata standing ovation, hanno applaudito tutti, compresi gli avversari in campo ed in panchina. Molti - ed io son tra quelli - potremo raccontare un giorno la grande esperienza di aver giocato contro il capitano, e che capitano, della Pallacanestro Cantù.

Il cardinale, dunque, ha predicato basket forse per l’ultima volta all’oratorio di Cucciago, all’ombra del Pianella che lo ha visto tante volte protagonista ed i suoi fedeli gli hanno regalato un ultimo, toccante saluto: uno striscione con la scritta “Mazzarino patrimonio del basket canturino”. Le ultime voci, infatti, lo danno in partenza: ma lui - e lo si è visto ancora ieri sera - avrà sempre il cuore canturino.


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