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Cantù contro Pesaro perde gara 5 e dice addio ai play-off

Capitan Mazzarino alza il braccio a meno di due minuti dalla fine e sbaglia la bomba che potrebbe portare la sua squadra al -5: quello è il segnale della resa di Cantù che dice addio ai play off di basket cadendo al Pianella nella gara decisiva...

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Capitan Mazzarino alza il braccio a meno di due minuti dalla fine e sbaglia la bomba che potrebbe portare la sua squadra al -5: quello è il segnale della resa di Cantù che dice addio ai play off di basket cadendo al Pianella nella gara decisiva contro Pesaro.

Finisce sul 78-69 per il quintetto di coach Dalmonte e finisce per quello di Trinchieri il sogno di approdare alla semifinale scudetto dove è pronta l’Armani Jeans che troverà così la Scavolini. La Bennet, in evidente riserva fisica e mentale, tiene il campo per quasi tre quarti poi scompare letteralmente dal parquet travolta dalla foga di rimettersi in carreggiata, ma soprattutto da una chiarissima mancanza di benzina. Fino a quel momento la partita era stata in perfetto equilibrio: 17-17 alla fine del primo quarto e 39-39 all’intervallo. Nella terza frazione ancora punto a punto fino all’allungo finale dei pesaresi che sono riusciti a chiudere sul +5 (60-55) maturato proprio nei secondi conclusivi. Nell’ultimo quarto sono emersi i limiti fisici dei canturini che sono affondati per due volte fino al -13 e nonostante cuore e impegno di qualche suo uomo non sono più riusciti a colmare il gap.

Malissimo Perkins (3 su 14 al tiro), così così Basile, non pervenuto Cinciarini al quale il suo coach ha riservato solo 4 minuti di campo, preferendo a un certo punto affidare il ruolo di regista (visti i disastri di Perkins) a Markoishvili che tutto può fare tranne il playmaker. Si chiude così una stagione che ha visto la Bennet non riuscire a ripetere l’impresa dello scorso anno quando era arrivata a gara 5 della finale scudetto contro Siena. La squadra è approdata scarica e senza energie all’appuntamento decisivo e lasciando strada a una Pesaro invece molto in palla. Non è ancora il tempo dei processi, ma forse sarà bene meditare su alcune scelte non proprio azzeccate fatte durante l’estate e poi ripetute nel corso del campionato.


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