Elezioni comunali 2022

La protesta di Como Comune: "Villa Olmo non si vende"

Manifestazione contro l'affitto al magnate inglese per un mese

Villa Olmo, il presidio (foto m/p)

Come annunciato giorni fa da Como Comune, la lista che ingloba Articolo 1 Partito Socialista, Sinistra Italiana, Socialisti in Movimento e che sostiene la candidatura di Barbara Minghetti sindaco, si è svolto questa mattina a Villa Olmo un presidio di protesta per l'affitto dell'edificio neoclassico e del suo parco al un magnate inglese per la celebrazione del suo matrimonio, evento che terrà occupata Villa Olmo per un mese.  

"L'articolo 9 della nostra Costituzione dice che la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura, della ricerca scientifica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione. La scelta delle destre che ancora governano la città di dare a una persona che può pagare più di un milione di euro Villa Olmo, il suo Parco, i parcheggi contrasta con la Costituzione. Questa decisione ci sembra sia contro gli e le abitanti della città che vivono quotidianamente Como e pagano le tasse". 

"E' una scelta discriminante - afferma Luigi Nessi.- che amplia le disuguaglianze che continuano a crescere: chi ha i soldi può impossessarsi di un bene pubblico, un bene di tutti. Un bene, come i Giardini della Villa, restaurato e valorizzato con i soldi dei comaschi, in attuazione di scelte decise nel Bilancio del Comune. E quando la Villa verrà restituita a noi, dovremo ancora pagare danni provocati, se questi saranno superiori alla cauzione versata. Dare la Villa Olmo, sede di mostre e fondamentale luogo turistico della città, in questo periodo particolarmente affollata da chi viene a visitarla, ci sembra proprio una decisione inconcepibile. Un oltraggio ad abitanti e turisti, un grave incommensurabile danno alla dignità e all’immagine della città. La chiusura dei parcheggi, inoltre, provoca danni alle attività commerciali vicine". 

Prosegue Luigi Nessi: "Accanto ai danni economici e di immagine, sottolineiamo soprattutto il danno etico. La scelta delle destre crea disuguaglianza e discriminazione per censo: chi può permetterselo avrà a disposizione giardini, parcheggi, una Villa per sé e per i propri ospiti. Paperone compra e gode del patrimonio della città accumulato in secoli di lavoro, il popolo invece starà fuori dai cancelli. La città è stata venduta". 


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