Storie di Cortile, tra musica sport e narrazione. La lezione di Andrea Parodi
Dai villaggi africani alle piazze nel Sud America o nel Meridione italiano, dalle corti contadine della pianura padana alle calate liguri. La tradizione orale di una volta, i cantastorie e i raccontatori hanno sempre avuto il loro palcoscenico naturale, e anche la gente comune un tempo si passava le notizie, si confrontava e allestiva le commedie della vita quotidiana in questi centri di aggregazione. Oggi particolarmente nel Nord Italia, questi luoghi carichi di significati che hanno svolto un ruolo sociale e culturale di aggregazione, non esistono più, sostituiti da rotatorie, parcheggi, centri commerciali. Sono rimasti però corti, cortili, cascine e case di ringhiera, che rappresentano un patrimonio straordinario del nostro territorio. Un patrimonio da valorizzare e raccontare attraverso un unico cartellone di eventi che si svolgeranno da maggio a luglio nelle corti e nei cortili, al senso dello stare insieme si uniranno racconti e personaggi che con lo stesso spirito di una volta interagiranno con il pubblico per rendere più veri e partecipativi i loro spettacoli e allo stesso tempo riportare angoli meno conosciuti delle nostre zone ad un senso antico e popolare.
Storie di Cortile, ideata e promossa da Andrea Parodi, è un bellissimo esempio di come anche in estate si possa fare cultura, coniugando intrattenimento, sport, narrazione, tradizione, storia, luoghi e musica.
Sabato 13 luglio, la manifestazione itinerante riparte invece dalla Corte Nobile di Novedrate con Storie epiche di sport, narrate da Fabio Tavelli e musicate dai brani originali di Andrea Parodi, accompagnato alla fisarmonica da Flaviano Braga. “Vola come una farfalla, pungi come un’ape”. “Non importa cadere. Quello che conta è rialzarsi”. “Non esiste curva dove non si possa superare”. Il giornalista di Sky Fabio Tavelli ci racconterà pagine tra le più romantiche dello sport con la sua narrazione epica e incalzante. Il passaggio della borraccia tra Coppi e Bartali, i pugni ribelli di Muhammad Alì, la poesia e il coraggio di Ayrton Senna e quella fotografia del podio dopo i 200 metri a Città del Messico nel 1968. Episodi che hanno fatto la storia, cambiato i costumi, appassionato intere generazioni. Lo sport come metafora di vita e di espressione artistica di fantasia che arriva al cuore degli spettatori in modo diretto e ancestrale.
Lunedì 15 luglio, alla Cassinazza di Orsenigo, sarà poi il turno di Bocephus King. Un artista istrionico, una sorta di Drugo in salsa canadese. Anche quando i personaggi che canta camminano di notte per le strade di Montgomery Clift, i suoi ritratti sono quelli di un regista sempre molto attento al suo cast. Nulla cambia, se non in una raffinatezza ancor più matura, nei successivi Willie Dixon God Damn, Illusion of Permanence o nel nuovissimo Telegrams, dischi musicalmente ricchi di contaminazioni e di nuovi colpi di puro genio. I suoi attori protagonisti sono sempre gli stessi, le liriche si appoggiano ancora sulle spalle dei grandi santi, dei poveri diavoli, degli eroi minori.
Giovedì 18 luglio alla Corte San Rocco di Cantù Rimmel, una serata dedicata alla musica declinata al femminile. Ospiti Jaime Michaels, che ha tradotto Rimmel di De Gregori in inglese, Simona Colonna, Annie Keating, Bocephus King, Marco Castelli, Ezio Guaitamacchi.