Appalti, coop, varianti: per il verde il Comune ha speso 1,2 milioni in 30 mesi
Un fiume di denaro e di cooperative sociali, più due aziende diventate a metà cammino una sola. Con un conto finale che sfiora il milione e 200mila euro in poco più di 2 anni e un verde cittadino che quest'estate è stato al centro di roventi...
Un fiume di denaro e di cooperative sociali, più due aziende diventate a metà cammino una sola. Con un conto finale che sfiora il milione e 200mila euro in poco più di 2 anni e un verde cittadino che quest'estate è stato al centro di roventi polemiche e di una multa ai privati detentori dell'appalto comunale per circa 4mila euro. E' più nera che "green" la storia della cura degli spazi fioriti e alberati di Como, dalla metà del 2012 - data di insediamento della nuova giunta - a oggi. Vediamone alcune tra le tappe più significative, non prima però di fare un piccolo tuffo nel passato. E ricordare, per esempio, che il sistema di Global Service per il verde cittadino che venne introdotto dagli esecutivi del centrodestra nel 2002 e poi mantenuto fino a poco prima dell'ultima sconfitta elettorale, pur anch'esso tra grandi polemiche (la più celebre culminò nelle dimissioni dell'assessore Cristiano Mantero) costò mediamente 516mila euro all'anno con tutti i servizi affidati a un unico raggruppamento di imprese. Un sistema, come detto, non certo perfetto e che poche settimane dopo l'insediamento dell'attuale assessore, Daniela Gerosa, venne indicato come l'origine di molti mali e immediatamente accantonato. Per che cosa? Ora lo vediamo.
Dunque, il primo progetto-ponte per la cura e la manutenzione del verde scatta nell'inverno del 2013, quando per 182mila euro suddivisi tra ben 4 cooperative sociali (Il Solco, la coop Solaris, e l'Ati Esedra-Demetra, ognuna con un suo lotto da eseguire) viene affidato l'incarico fino al luglio dello stesso anno. Naturalmente, arrivati all'estate senza che siano ancora state aggiudicate le due gare più grosse che costituiranno (e costituiscono) il cuore dello "spacchettamento", serve un prolungamento dell'incarico al poker di coop sociali. Che puntualmente arriva: per 89mila e 500 euro complessivi, le 4 cooperative gestiranno il prolungamento del servizio fino al 14 settembre successivo.
Nel frattempo, però, in Comune ci si rende conto che nei servizi è escluso lo sfalcio e al diserbo dei cigli stradali. E allora, ecco che sempre a luglio arriva un incarico alla cooperativa "Il Seme" per 22mila euro, che provvederà a questo. Ma non soltanto a questo. Perché a partire dalla seconda metà di settembre - dopo una procedura negoziata riservata soltanto alla cooperative sociali - è sempre la cooperativa Il Seme a spuntarla per "il servizio di manutenzione ordinaria del verde annesso ad alcune strutture pubbliche" fino al settembre 2015. In questo caso, l'offerta vincente (su una base di 220mila euro) è pari a 205mila euro.
Nel frattempo, accade un'altra cosa curiosa: dall'associazione di imprese che vinse il maxi-appalto dell'autunno 2013 con un'offerta netta di 570mila euro, una se ne va (la Boscoforte). Eppure, il Comune accetta la garanzia che la sola altra azienda rimasta (quella multata quest'estate ndr) sarebbe riuscita comunque a curare e manutenere il verde come da contratto originario.
Insomma, a conti fatti (senza contare il capitolo da 201mila euro "ereditato" da questa giunta e relativo all'incarico ponte della Rattiflora), dal febbraio 2013 a oggi il Comune ha speso circa 1,2 milioni per il verde. Tanto quanto, e forse più, delle (pur vecchie) tariffe dell'odiato Global Service (516mila euro all'anno).