"Paratie, terza perizia mandata ad Anac senza aver mai chiesto un parere legale agli uffici"
"Mi pare una cosa grave, se non gravissima". Per ora, Ada Mantovani (Adesso Como, di professione avvocato) si è limitata a questo stringato commento. Ma l'espressione sul viso, ieri sera in consiglio comunale, mostrava, anche per la confidenza con...
"Mi pare una cosa grave, se non gravissima". Per ora, Ada Mantovani (Adesso Como, di professione avvocato) si è limitata a questo stringato commento. Ma l'espressione sul viso, ieri sera in consiglio comunale, mostrava, anche per la confidenza con la materia, una sorpresa non secondaria. A colpire è stata la risposta a una sua interrogazione rivolta al sindaco Mario Lucini sulle paratie. Anzi, nello specifico sulla terza perizia di variante ora bloccata da Anac e Procura ed elaborata interamente dagli uffici comunali (in collaborazione con quelli regionali) durante questa amminstrazione. Un complesso di modifiche così imponenti al progetto ereditato dal centrodestra da portare il totale presunto delle opere per terminare il cantiere da una ventina di milioni a circa 33. Insomma, un lavoro ciclopico sia dal punto di vista tecnico sia da quello dell'impatto economico, per di più calato sul cantiere più difficile che la storia recente di Como ricordi.
Unico corollario alla inequivocabile risposta dall'avvocato Marciano, un'ulteriore carta allegata dall'attuale segretario generale di Palazzo Cernezzi, Tommaso Stufano, ma vergata dal precedente segretario generale nel febbraio 2015 in risposta a un'altra interrogazione del collega di gruppo di Mantovani, Alessandro Rapinese, che domandava "se sia legale che l'azienda Sacaim, aggiudicataria di un appalto da circa 12 milioni di euro per la realizzazione delle paratie, esegua lavori per circa 33 milioni di euro". Tema scottante, questo, tra l'altro poi contestato fortemente proprio dalla stessa Anticorruzione e recepito dal Comune persino prima della delibera finale di Anac tramite la disponibilità a stralciare dal totale almeno i 3 milioni legati all'arredo finale del lungolago.