Paratie, così scrisse Ferro: "Modifiche e perizie non mie, volute da politica e direzione lavori"
Riletta oggi, poco più di due mesi dopo la sua consegna al sindaco Mario Lucini, la lettera di dimissioni di Antonio Ferro da Responsabile unico del procedimento per le paratie appare certamente molto più "scomoda" di quanto non si manifestò il 25...
La bufera, dunque, infuriava già da tempo. E forse anche per questo colpiscono molto alcune parole messe nero su bianco da Ferro nella lettera di dimissioni da Rup. Infatti, dopo aver premesso che "la particolarità dell'intervento di difesa dalle esondazioni, di carattere altamente specialistico, secondo in Italia soltanto al cosiddetto Mose di Venezia, ha richiesto nel tempo una pressoché totale dedizione dello scrivente al fine di curare che l'esecuzione dell'opera potesse avvenire nel rispetto delle regole del Diritto", il dirigente comunale ora ai domiciliari ha affidato alla carta un passaggio pesantissimo. Che, di fatto, sembra prefigurare un'indicazione delle responsabilità per il disastro tecnico-amministrativo delle varianti anche a un livello politico.
"E' noto altresì - scrive infatti Ferro - che il progetto sottoscritto dai professionisti allora incaricati (Majone, Terragni e Conti poi esautorati ndr), in fase di esecuzione è stato nel tempo oggetto di rivisitazioni, modifiche, perizie e quant'altro, certamente non ascrivibili allo scrivente quale Rup". Macigni, più che affermazioni, soprattutto nell'inciso su "perizie e quant'altro".