"I tempi di riappalto - scrisse il Comune ad Anac - sono valutati in circa 2 anni e 9 mesi (9 mesi per rielaborare il progetto, 2 mesi per l'effettuazione dello stato di consistenza, 3 mesi per la pubblicazione della nuova gara, 6 mesi per giungere all'individuazione del nuovo appaltatore)". In altri termini, ponendo il caso del tutto virtuale e "assurdamente" ottimistico che il Comune arrivasse a questa scelta il primo febbraio prossimo, avviando nello stesso giorno l'iter appena descritto, per vedere ripartire i lavori (ripartire, non terminare), il primo sassolino sul lungolago si muoverebbe all'inizio del novembre 2018. Il che - con un pizzico di realismo in più - potrebbe voler dire come minimo inizio 2019. Data a cui andrebbero aggiunti poi i 2 anni almeno di lavori e veri e propri finora stimati come durata del cantiere dallo stato in cui è alla conclusione (bisogna sempre tenere presente che manca ancora l'intero terzo lotto, quello che interesserà piazza Cavour).

Va detto che, nel rispondere all'amministrazione, Anac in realtà ha ritenuto sovrastimati i 2 anni e 9 mesi per le nuove procedure d'appalto, ritenendo per esempio i 2 mesi per il lo stato di consistenza "molto esagerati", eccessivo "il tempo di 9 mesi per il riassetto della progettazione ai fini di una nuova gara", "inappropriato il tempo di 52 giorni indicato per la ricezione delle offerte" e sproporzionato "il tempo di 30 giorni per la verifica dei requisiti". Ma anche limando qui e là i singoli aspetti del cronoprogramma, il lungolago tornerebbe ai comaschi non prima di 4 o più probabilmente 5 anni, facendo gli ultra (ma veramente ultra) ottimisti. E si sa: in caso di paratie, l'ottimismo è il sale dei guai e di poco altro.