No, Cassani, non diamo degli ignoranti ai comaschi. Ma non tutte le anime sono colonizzabili
In merito alle critiche espresse sull'illuminazione della Casa del Fascio nell'ambito della Città dei Balocchi, il direttore dell'Hotel Metropole Suisse, nonché presidente degli Albergatori e del Consorzio Como Turistica, ha lasciato questo...
In merito alle critiche espresse sull'illuminazione della Casa del Fascio nell'ambito della Città dei Balocchi, il direttore dell'Hotel Metropole Suisse, nonché presidente degli Albergatori e del Consorzio Como Turistica, ha lasciato questo commento all'articolo "Il soprintendente, i ridicoli cartelli Palazzo Terragni e il fare di tutte le facciate un Fascio": "Ho appena visionato alcune foto delle “orrende” proiezioni, pubblicate tra ieri ed oggi e che hanno raccolto centinaia di “mi piace”. Probabilmente sono tutti ignorantoni privi di alcun senso estetico…Ce ne faremo una ragione!".
Di seguito la risposta dell'autore dell'articolo.
Si chiama, fortunatamente, democrazia: meccanismo che capisco non sia la stella polare di chi antepone il totem assoluto del "fare" - che quasi prescinde dal fare bene o fare male - come riferimento assoluto. Eppure, nella Repubblica italiana e in questa sua bella propaggine lacustre ancora non è ancora entrato in vigore - o almeno non è entrato in vigore in qualche residua ridotta dell'informazione - l'obbligo di giurare fedeltà assoluta al Consorzio Como Turistica. Così come non è ancora in essere il dovere di venerazione avalutativa di qualsiasi cosa progetti l'architetto Daniel Libeskind (che è il meno) e, più ancora, perché questo è il vero nodo da cui partono tutti i fili, non esiste provvedimento normativo che impedisca di contestare modalità e soprattutto stile delle operazioni che vengono da voi realizzate.