Niente Iva su Libeskind ma Rapinese attacca: "Un anno per stabilirlo. Così si amministra?"
"Che giorno è oggi?". Alla domanda su cosa pensi del fatto che il Comune di Como non dovrà pagare l'Iva da oltre 100mila euro sulle opere per il monumento di Daniel Libeskind, Alessandro Rapinese parte con un altro interrogativo. In altri termini...
"Che giorno è oggi?". Alla domanda su cosa pensi del fatto che il Comune di Como non dovrà pagare l'Iva da oltre 100mila euro sulle opere per il monumento di Daniel Libeskind, Alessandro Rapinese parte con un altro interrogativo. In altri termini, parte all'attacco, come sempre. Eppure, a voler ben guardare, il momento - almeno limitatamente agli esiti della sua battaglia anti-Libeskind - non è dei migliori. Pur con qualche notevole ritardo ("Life Electric" sarebbe dovuta essere pronta per il primo maggio), il monumento svetterà certamente entro l'estate sul tondello della diga. Il referendum per cui il capogruppo di Adesso Como raccolse ben oltre 4mila firme, se si farà, avrà tra ottobre e novembre un valore puramente simbolico e costi non indifferenti per la casse comunali (circa 180mila euro stimati). Lo stesso slancio di una parte di comaschi che contestò duramente l'operazione Libeskind oggi sembra affievolito in buona pare. Ora, poi, a chiudere il cerchio anche la notizia che la "famosa" Iva da 100mila euro sulle opere sarà detraibile per Palazzo Cernezzi che quindi non sborserà un euro, come invece era parso fino a 48 ore fa (e più d'uno ha "rinfacciato" a Rapinese questo esito nelle ultime ore).
La "vera" speranza, alla fine, resta quella di diventare sindaco di Como nel 2017. "E a quel punto - afferma Rapinese - potrò rinunciare a inaugurare la nuova Ticosa o il nuovo lungolago. Ma la soddisfazione di partecipare direttamente alla rimozione del monumento non me la toglierà nessuno".