La soprintendente: "Negli scavi di piazza Grimoldi trovati anche reperti romani"
Non finiscono mai le sorprese legate al cantiere di piazza Grimoldi. Questa sera, infatti, nella partecipatissima serata pubblica organizzata dal Comune di Como all'interno della chiesa di San Giacomo, è emersa l'ennesima novità...
Non finiscono mai le sorprese legate al cantiere di piazza Grimoldi. Questa sera, infatti, nella partecipatissima serata pubblica organizzata dal Comune di Como all'interno della chiesa di San Giacomo, è emersa l'ennesima novità storico-archeologica. La soprintendente Nicoletta Cecchini e l'archeologo Marcello Cariboni hanno rivelato che nel corso degli scavi, oltre ai resti più antichi della chiesa stessa, sono emersi anche reperti di origine romana (due foto in alto). "La presenza romana è meno evidente rispetto agli altri ritrovamenti ma altrettanto importante - ha affermato Nicoletta Cecchini - Non abbiamo trovato tracce delle mura, ma nella zona dove è ricavato un ambiente tecnico abbiamo documentato sul fondo strati di macerie pertinenti a edifici di epoca romana. Sono stati rinvenute parti di pavimenti, parti di mosaico e di ceramiche risalenti al quarto-quinto secolo".
L'archeologo Marcello Cariboni ha poi spiegato come le murature emerse abbiano sorpreso per l'estrema superficialità, per poi illustrare come attorno e addossati ai reperti più antichi di San Giacomo siano state realizzate nei tempi opere di servizio per le botteghe rimaste nella zona fino all'inizio del Novecento. Documentata anche la presenza di pozzi e strutture fognarie.
Lo storico dell'arte Alberto Rovi ha poi ripercorso la storia della chiesa e dell'intera zona racchiusa tra l'attuale San Giacomo, il Broletto e il Duomo, sottolineando come l'ipotesi emersa proprio durante gli scavi attuali che la chiesa avesse effettivamente due campanili non possa essere scartata sebbene non si possa nemmeno ritenere accertata e definitiva.