La consulenza per la Ticosa e la firma che "scotta": la giunta cambia la delibera
Che differenza c'è tra "conferire mandato" a un dirigente per firmare un atto e "dare atto" che quello stesso atto sarà firmato dal sindaco o da un suo delegato? Per chi è riuscito a resistere all'invincibile noia del quesito - roba oggettivamente...
Che differenza c'è tra "conferire mandato" a un dirigente per firmare un atto e "dare atto" che quello stesso atto sarà firmato dal sindaco o da un suo delegato? Per chi è riuscito a resistere all'invincibile noia del quesito - roba oggettivamente per feticisti purissimi - una curiosità da svelare c'è.
Quella stessa diversità di espressione, infatti, è diventata oggetto di rettifica materiale di una delibera per nulla trascurabile della giunta Lucini. Il 12 maggio scorso, infatti, l'esecutivo di Palazzo Cernezzi approvò in via definitiva l'assegnazione di un incarico diretto, cioè senza gara, all'Agenzia delle Entrate di Como con l'obiettivo di ottenere una stima particolareggiata dell'area Ticosa e fissare un valore del comparto a ormai 10 anni dalla gara che vinse Multi per la riqualificazione. Atto importantissimo, quello della giunta, perché come noto gran parte dello stallo in cui versano da mesi i rapporti tra amministrazione e multinazionale è dovuto alla valutazione economica radicalmente differente della zona, a tanti anni dalla gara d'appalto. Ai tempi, infatti, Palazzo Cernezzi mise in gara l'area Ticosa per circa 15 milioni, mentre ora - dopo anni di impasse - Multi, per proseguire nell'eventuale progetto di recupero, non intende versarne nelle casse municipali più di 7. E qui torniamo all'oggi.
Una piccolezza burocratica, se si vuole, ma che in realtà - in questi giorni tempestosi di inchieste, arresti e appalti pubblici passati al setaccio delle Procura - sembra raccontare molto meglio di tanti altri affreschi il clima che si vive in Comune a Como.