Cronaca

Fermi: "Il pedaggio per la Tangenziale di Como si può abbassare. Il Comitato? Populista"

Il dibattito infuocato sul pedaggio della nuova Tangenziale di Como - e sul secondo lotto rimasto sulla carta - riserva subito un colpo di scena non indifferente. Mentre da un lato il comitato "No Pedaggio" - coordinato dal primo cittadino di...

fermi-alessandro-2

Il dibattito infuocato sul pedaggio della nuova Tangenziale di Como - e sul secondo lotto rimasto sulla carta - riserva subito un colpo di scena non indifferente. Mentre da un lato il comitato "No Pedaggio" - coordinato dal primo cittadino di Albese con Cassano, Alberto Gaffuri, e che coinvolge già una decina di Comuni - punta forte sul mantenere la gratuità del primo lotto Como-Villa Guardia fino a che l'autostrada non sarà completata, dall'altro il presidente della Regione, Roberto Maroni, ha già stroncato l'ipotesi facendo leva sul fatto che l'investimento in project-financing per l'infrastruttura ha sempre conteggiato il pedaggio per il rientro dei costi. Ma ecco che ora arriva un'altra autorevole voce della giunta lombarda, quella del sottosegretario comasco Alessandro Fermi (Forza Italia). Il quale per la prima volta parla apertamente di un possibile abbassamento dei 60 centesimi di pedaggio, forse della metà o più. Il tutto, non senza bocciare apertamente il comitato appena sorto.

"Mi delude molto il fatto che amministratori pubblici si mettano a fondare comitati populisti che solitamente sono appannaggio dei cittadini - esordisce Alessandro Fermi - Per una questione di responsabilità legata al ruolo istituzionale che si occupa e quando sai esattamente come stanno le cose, e cioè che l'opera è stata realizzata sulla base di un project-financing che ha la tariffazione prevista nel contratto di concessione approvato dal Cipe, bisognerebbe evitare certe iniziative. D'altronde, chi vuoi che non aderisca all'appello per la Tangenziale senza pedaggio? Tutti vorremmo autostrade gratis, tangenziali gratis, niente tasse sulla prima casa e niente semafori ad Albese con Cassano. Ma così è troppo facile trovare consenso: chi vuoi che non voglia viaggiare gratis? E' chiaro che siamo tutti d'accordo. Non c'è discussione su questo tema, è ovvio che sarebbe meglio che fosse gratis la tangenziale di Como". Insomma, una bocciatura netta per il comitato di sindaci e amminsitratori. A cui, però, fa seguito la possibilità che il pedaggio della Tangenziale di Como - destinato a entrare in vigore dal primo novembre - non sia di 60 centesimi ma decisamente inferiore.

"Se si fosse approfondito il tema nel suo complesso come ho fatto io in questi mesi - prosegue il sottosegretario in Regione - si capirebbe innanzitutto che noi per anni abbiamo pagato 2,20 euro a Como Sud per andare in autostrada a Milano e per tornare, perché in quella cifra complessiva rientrano anche gli 80 centesimi che in realtà coprono la tratta Como Sud-Como Nord anche se non percorsa. Ora, finalmente, quando si aprirà l'interconnessione tra la tangenziale e la A9, chi usufruirà della nuova infrastruttura non pagherà più quegli 80 centesimi. Il costo per l'uscita a Como Sud sarà di 1,40 euro, a cui si sommeranno 20 o 40 centesimi a seconda che la direzione sia Villa Guardia o Erba". Insomma, i 2,20 euro al casello saranno pagati esclusivamente da chi andrà effettivamente fino a Como Nord e non in qualsiasi caso come accade oggi.

Poi, ecco la potenziale novità clamorosa sul contestatissimo pedaggio di 60 centesimi previsto anche soltanto per percorrere il tratto di Tangenziale "pura". "Ho contattato e parlato con i rappresentanti di Cal (Concessionaria Autostradale Lombarda, formata da Regione Lombardia, attraverso Infrastrutture Lombarde, e dal Ministero delle Infrastrutture con Anas, ndr) e abbiamo concordato che l'unica possibilità per quanto riguarda la Tangenziale di Como sarebbe ridurre il pedaggio quantificato oggi in 60 centesimi - rivela Fermi - A nessuno sfugge il rischio che quella cifra possa determinare un sensibile calo del traffico e dunque disincentivare il transito, per cui si sta lavorando per abbassare la somma. Non esiste ancora un calcolo definitivo ma è possibile ragionare su un dimezzamento dei 60 centesimi o su un abbassamento ipotetico fino a 20 centesimi. Questo per mantenere attrattiva l'infrastruttura ma nel contempo per rispettare l'esigenza originaria della tariffazione. Sto lavorando su questa possibilità, che è un mio auspicio ma è anche un'ipotesi reale di lavoro".