Due giorni dopo la massiccia opera di trasferimento al centro di Taranto dei migranti giunti negli ultimi giorni a Como e 24 ore dopo il vertice svolto in Prefettura sullo stesso tema emerge un numero che restituisce l'imponenza del fenomeno in atto. Nel corso del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, infatti, è emerso che i tentativi dei migranti di entrare in Svizzera passando da Como sono stati oltre un migliaio nel corso delle ultimissime settimane. Ovvero da quando, pur senza essersi mai fermato, l'arrivo a Como soprattutto di giovani e giovanissimi africani è diventato visibilmente percepibile con gli accampamenti di fortuna alla stazione San Giovanni. Inutile dire che a San Giovanni e sul Lario in generale il fenomeno è diventato molto più massiccio da quando la Svizzera ha deciso di usare il pugno di ferro contro i migranti (quasi sempre senza documenti) che tentano di varcare la frontiera per poi dirigersi in Centro Europa.

Le dogane - e in particolare quella di Ponte Chiasso - sono diventati muri invalicabili, con respingimenti continui sia sulle vie di terra (strade e autostrade), sia quelle ferrate. E non è un caso, in questo senso, che mercoledì scorso, nel giorno del trasferimento via pullman a Taranto di molti fermati, almeno la metà dei giovani poi imbarcati sia stata portata alla frontiera di Ponte Chiasso a bordo di mezzi con targa ticinese: si trattava in gran parte dei migranti provenienti dall'Italia e bloccati, non di rado a bordo dei treni provenienti da San Giovanni. Dove la presenza dei capannelli di migranti è diminuita - ieri circa una quarantina le presenze - ma dove, nello stesso tempo, la possibilità che gli arrivi (o i ritorni dopo i respingimenti svizzeri) continuino a lungo è molto alta.