"Como con Lecco e Varese": i nostri imprenditori possono archiviare anni di lagne e sudditanze
E' innegabile che, al di là delle diplomazie per certi versi obbligate di alcuni protagonisti, oggi si sia aperta una crepa nel fronte politico-imprenditoriale comasco in relazione ai futuri destini della Provincia e ai relativi accorpamenti...
Fabio Porro, Unindustria
Due cardini, per cominciare, che superano d'un tratto la sindrome varesina coltivata da tempo immemore sul Lario tra campanilismi, guerre tra "cugini", invidie e dispetti reciproci - almeno a livello politico - che sono sembrati per decenni insanabili e insuperabili. Ma dopo altri passaggi - che potrete leggere nel documento integrale allegato sotto - arriva il punto forte quando si chiede alla Regione Lombardia che "la costituzione dell’Ente di Area Vasta previsto dalla cosiddetta “Legge Del Rio” avvenga con la ricomposizione unitaria dell’intera fascia pedemontana e prealpina comprendente le attuali provincie di Como, Lecco e Varese". "Solo tale ricomposizione unitaria - ribadiscono i presidente delle associazioni imprenditoriale comasche - può costituire, da un lato, la precondizione per un disegno di sviluppo socio economico e culturale rispondente alle peculiarità del territorio e, dall’altro, la definizione di un’aggregazione territoriale ampia e coerente, che per la sua consistenza di popolazione, culturale ed economica - possa rappresentare un polo d’attrazione anche per la provincia di Sondrio e per i comuni della Brianza monzese, alternativo rispetto all’area Metropolitana Milanese". Insomma, oltre a Lecco di cui già si discute da tempo, anche la "temutissima" Varese secondo gli imprenditori comaschi dovrebbe concorrere a creare una vera e propria "locomotiva pedemontana", mettendo da parte decenni di particolarismi e diffidenze sovente sconfinate nel vittimismo soprattutto lariano.
Potrà accadere tutto questo, con Como potenziale fulcro baricentrico di una regione, più che di una provincia, ricca, operosa, vasta e finalmente con una massa critica capace di assegnarle anche un evidente maggior potere politico? Qui si torna alla crepa iniziale, legata alla prudenza del sottosegretario lariano in Regione Alessandro Fermi. Il quale naturalmente non fatica a vedere come un soggetto "trino" sarebbe "lo sbocco ideale esattamente per gli stessi motivi elencati dalle associazioni", ma segue un percorso molto più ancorato alla Realpolitik del passo per volta.